Italja

“Verso il Digital Atlas IN-ITALJA Interrelations in Italian Jewry Atlas”

Workshop PRIN 2022 – PRIN 2022 PNRR

Il 9-10 luglio 2024, presso la facoltà di Lettere e Filosofia di Sapienza Università di Roma, si è svolto il Workshop “Verso il Digital Atlas IN-ITALJA Interrelations in Italian Jewry Atlas” organizzato dal PRIN 2022 “Spatializing Jews and the Economy. Towards a Digital and Dynamic Atlas: People, Business, Artifacts in Global Italy (14th-20th centuries)” (P.I. Germano Maifreda), dal PRIN 2022 “Visualizing Jewish Cultural Heritage. Toward a Digital and Dynamic Atlas: People, Artifacts, Books and Manuscripts in Global Italy (15th-20th centuries)” (P.I. Saverio Campanini), e dal PRIN 2022 PNRR “Jewish and Christian Marriages. Rituals, Rights, Interrelations (15th-17th centuries, Papal States)” (P.I. Fernanda Alfieri) che vedono la collaborazione di Sapienza Università di Roma, l’Università degli studi di Milano, l’Università di Pisa e l’Università di Bologna. I lavori sono stati introdotti da Serena Di Nepi e da Fabrizio Lelli dell’Università Sapienza di Roma, i quali hanno descritto l’obiettivo comune dei tre progetti di ricerca: la costruzione di un atlante digitale della presenza ebraica in Italia, che abbia come scopo quello di mettere in luce le interrelazioni economiche, sociali, politiche e culturali su scala geografica; una ricerca di Digital Humanities che abbraccia un arco cronologico che va dal tardo medioevo al 1938.  È stato dunque presentato il sito web del progetto, realizzato da Luca Zeverino del DigiLab dell’Università Sapienza di Roma e a seguire sono iniziati i lavori del gruppo di ricerca. 

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9 Luglio 2024

Nella prima sessione, coordinata da Federica Brambilla (Università degli studi di Milano), sono stati presi in esame alcuni aspetti chiave per l’inserimento dei dati e per la costruzione del Data Model, su cui è intervenuto Augusto Cherchi di Alicubi. Quest’ultimo, facendo tesoro delle esperienze di collaborazione in corso con l’Università Sapienza di Roma per il progetto 1938, ha sottolineato come l’efficacia della realizzazione di un database stia nel confronto ed analisi diretta del documento. I dati basilari riportati dalle fonti (ossia data, luogo, agenti, opere ed eventi), se correttamente individuati ed inseriti nella base dati consentiranno di creare aggregazioni di informazioni che a loro volta, sulla base delle relazioni, genereranno ulteriori dati. Fabiana Guernaccini di Regesta ha infatti presentato i vantaggi dell’uso dei LOD, ossia Linked Open Data: riuso, accessibilità, condivisione e interoperabilità, qualità, attendibilità, sostenibilità e multidisciplinarietà. Tale metodologia nell’individuazione dei dati e nella loro riorganizzazione sulla piattaforma digitale consentirà la creazione di un database fruibile anche al termine del progetto, rendendo le informazioni che saranno presentanti nell’atlante accessibili anche per future ricerche. È seguito il dibattito con gli interventi di Giovanni Bruno (Regesta) e Davide Merletti (Alicubi), che hanno sottolineato i vantaggi e le sfide per la realizzazione del database.

Nella seconda parte della prima giornata dei lavori, coordinata da Germano Maifreda dell’Università degli Studi di Milano e membro del CNR-ISEM, sono intervenuti le assegniste e gli assegnisti di ricerca, presentando le loro linee d’investigazione all’interno del progetto: Chiara Camarda (Sapienza Università di Roma), Luca Campisi (Università degli Studi di Milano), Carla Cioglia (Università degli Studi di Milano),  Francesca Valentina Diana (Università di Pisa), Eleonora Faricelli (Sapienza Università di Roma), Matteo Lazzari (Sapienza Università di Roma), Margherita Mantovani (Università di Bologna), Ilaria Sanetti (Sapienza Università di Roma), Alberto Scigliano (Università di Bologna, Daniela Soggiu (Sapienza Università di Roma).

10 Luglio

La seconda giornata di studi si è concentrata sull’immissione dei dati nella piattaforma e sul suo utilizzo. I lavori sono stati coordinati da Federica Brambilla (Università degli studi di Milano) con interventi di: Fernanda Alfieri (Università di Bologna), Serena Di Nepi (Sapienza Università di Roma), Fabrizio Lelli (Sapienza Università di Roma), Germano Maifreda (Università degli Studi di Milano, CNR-ISEM), Massimo Moretti (Sapienza Università di Roma) e Dario Taraborelli (HibouCoop). Il confronto tra le partecipanti e i partecipanti ha consentito di riflettere su alcuni aspetti tecnici relativi alle metodologie di analisi dei documenti e di inserimento dei dati. 

Il workshop è stato organizzato da Federica Brambilla, Serena Di Nepi, Matteo Lazzari, Fabrizio Lelli, Ilaria Sanetti e reso possibile grazie al contributo dei finanziatori dei progetti: NextGenerationEU, Ministero dell’Università e della Ricerca, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. 

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